BIODIT VIR 20 bustine da 3.5 g – Biogroup
Integratore alimentare a base di sostanze opportunamente combinate per favorire la fisiologica funzionalità epatica, un’azione antiossidante e depurativa dell’organismo.
Malattie virali ed in particolare epatiti acute e croniche di tipo B e C; processi cirrotici su base virale; infezioni da virus Coxsackie ed infarto del miocardio ad essi correlati; infezioni da HIV1 e HIV2; e infezioni virali più o meno correlate all’enzima glutatione-perossidasi; azione preventiva verso le infezioni virali, soprattutto in soggetti a rischio.
Modo d’uso: 1 bustina in un bicchiere d’acqua, 1-2 volte al giorno o secondo parere medico.
Ingredienti
Maltodestrina da mais, fruttosio, agente di carica: isomalto. E.S. Cardo mariano (Silybum marianum L. Gaertn.) frutti, Tit. 70% in silimarina; MSM MetilSulfonilMetano 7.1%; Acidificante: acido tartarico; Acido alfa-lipoico (1.43%), Selenio proteinato, L-Selenometionina (0.3%), Aroma Liquirizia naturale
Associazioni:
BIOEPAT
BASEMIX
ERGODYN
BIODIT UNO
DRENOVAX
NEUROTROFIN
ECHINACEA 400 PLUS
SILVER BLU
Proprietà
BIODIT VIR ha azione drenoimmunotonica nelle malattie virali ed in particolare da quelle codificanti l’enzima glutatione-perossidasi selenio-dipendente (HIV1, HIV2, Coxsackie, Epatite B e C).
Avvertenze: Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni. Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta variata ed equilibrata e di un sano stile di vita. Si sconsiglia l’uso del prodotto in gravidanza o durante l’allattamento. Non eccedere la dose giornaliera consigliata. Non consumare decorso il termine ultimo di conservazione. La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezione integra e correttamente conservato. Conservare in luogo fresco (<25°C) ed asciutto e lontano da fonti di luce e calore. Il prodotto contiene Acido alfa-lipoico pertanto, se si è in trattamento con farmaci ipoglicemizzanti, prima dell’eventuale uso del prodotto, consultare il medico. Il prodotto contiene isomalto pertanto un consumo eccessivo potrebbe avere un effetto lassativo.
DINAMICA FARMACOLOGICA di BIODIT VIR
Cardo mariano (Silybum marianum L. Gaertn.) frutti
Pianta annuale o biennale alta circa 1,2 metri, caratterizzata da foglie alterne screziate di bianco, con i margini dentati, da fiori purpurei e da semi lucidi. È originario dell’Europa sud-occidentale ma coltivato ovunque. La droga è rappresentata dai frutti. I principali costituenti della pianta sono: flavolignani (silimarina), flavonoidi (taxifolina, quercitina), olio essenziale, lipidi, tiramina, istamina, resine amare, steroli. I frutti hanno attività epatoprotettrice e svolgono azione rigeneratrice a livello dell’epatocita, grazie alla presenza della silimarina che contrasta gli effetti epatolesivi. La silimarina, inoltre, ostacola la penetrazione di sostanze tossiche all’interno delle cellule epatiche proteggendole da eventuali processi degenerativi. Per tali motivi, il Cardo mariano può essere impiegato nel trattamento fitoterapico dell’epatite acuta e cronica, steatosi epatica, cirrosi. Riduce i livelli di transaminasi nel sangue.
MetilSulfonilMetano
Il metilsulfonilmetano, in sigla MSM, rappresenta la forma naturale di zolfo organico; esso è ottenuto dal DMSO (dimetilsulfossido) con l’aggiunta di un atomo di ossigeno. Il DMSO viene comunemente impiegato nel trattamento dei disturbi da infiammazioni e dolori. Il MSM consiste in una polvere bianca inodore ed insapore; è presente nel latte e latticini, frutta, verdura, carne e pesce. È un minerale idrosolubile per cui durante il lavaggio e la cottura dei cibi può essere drasticamente eliminato. Lo zolfo è il quarto minerale più importante presente nel nostro organismo indispensabile per tutte le funzioni delle nostre cellule; se c’è una carenza di zolfo organico il nostro organismo è incapace di produrlo da solo. Trova impiego nel trattamento di allergie a sostanze inalanti ed alimentari, di iperacidità, nel controllo della costipazione, nell’artrite reumatoide aumentando la permeabilità cellulare con conseguente eliminazione delle tossine e riduzione dell’infiammazione, nel Lupus eritematoso sistemico, nel diabete. È indicato, inoltre, nel trattamento di emicrania, asma, acne, crampi, fibromialgie, bruciore di stomaco, ulcere gastriche, morbo di Crohn, costipazione, problemi circolatori.
Acido alfa–lipoico
L’acido alfa-lipoico è una molecola piuttosto piccola formata da una catena di 8 atomi di Carbonio e due atomi di Zolfo posti nella parte terminale. La sua forma ridotta, l’acido diidrolipoico, presenta gli atomi di zolfo come tioli liberi (-SH) mentre la sua forma ossidata presenta gli stessi atomi di zolfo legati tramite un legame disolfuro (-S-S-) che dà origine ad una struttura terminale ad anello (“dithiolane ring”). L’acido alfa-lipoico può subire sia reazione di ossido-riduzione che fungere da trasportatore di elettroni o di gruppi acetilici. Agisce, pertanto, da cofattore per molti enzimi che prendono parte alla conversione del glucosio, degli acidi grassi e di altre fonti energetiche in adenosintrifosfato (ATP). Tale reazione avviene nei mitocondri cellulari ed è nota come “Ciclo di Krebs”. La disponibilità di acido alfa-lipoico a livello cellulare aumenta la percorribilità del ciclo di Krebs e, quindi, l’efficienza dell’intero processo. L’acido alfa-lipoico, oltre ad essere un ottimo antiossidante, possiede molte altre caratteristiche quali:
– alta assorbibilità: può essere assorbito rapidamente grazie alle sue dimensioni piuttosto piccole e trasportato, così, attraverso le membrane cellulari;
– versatilità: è in grado di esercitare la sua attività sia a livello citoplasmatico che lipidico (membrana cellulare);
– mantenimento del potere antiossidante in entrambe le forme nonostante la sua forma ridotta sia più efficace;
– ampio spettro d’azione: è attivo contro molte specie di radicali liberi quali, radicali di tipo perossil, idrossil e perossi-nitritico, superossidi ed idroperossidi.
Rafforza la rete difensiva delle altre molecole antiossidanti: la sua forma ridotta può donare un elettrone alle forme ossidate e, quindi, non più attive di glutatione e di vitamina C, rigenerandole a glutatione ridotto e ad acido ascorbico; la vitamina C in forma ridotta, a sua volta, è in grado di riattivare la forma ossidata della vitamina E riducendola a tocoferolo (vitamina E attiva). Dopo la donazione dell’elettrone l’acido diedro lipoico ritorna alla forma ossidata di acido lipoico per cui tale processo assume un carattere di ciclicità. Contenimento della fuoriuscita di radicali liberi che si formano durante un metabolismo energetico piuttosto spinto; in questo modo l’acido alfa-lipoico garantisce un effetto protettivo. Le proprietà dell’acido alfa-lipoico sono molteplici e possono essere svolte a diversi livelli. Trova impiego nel controllo del glucosio nel sangue in quanto è in grado di migliorare l’efficienza dell’insulina nonché il trasporto del glucosio all’interno delle cellule utilizzando vie indipendenti da quelle dell’insulina stessa; possiede, inoltre, la proprietà di ridurre la resistenza all’insulina. Agisce anche a livello nervoso proteggendo i nervi dal danneggiamento dei radicali liberi, migliorando la velocità di comunicazione nervosa e la sensibilità sensoriale con conseguente riduzione del dolore e della torpidità sensoriale. Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia dell’acido alfa-lipoico anche nella prevenzione della cataratta in quanto contribuisce alla rigenerazione del glutatione che rappresenta uno dei più importanti antiossidanti presenti nel fluido che circonda l’occhio. Altri riscontri di questa molecola si trovano nel trattamento degli avvelenamenti da funghi Amanita e Valeriana che, in genere, inibiscono la normale funzionalità epatica; a questo livello l’acido alfa-lipoico è in grado di stimolare la reattività delle cellule epatiche attraverso la normalizzazione di alcuni enzimi quali ad esempio l’aSGPT.
Selenio proteinato
Il selenio è un minerale essenziale presente nell’organismo in quantità abbastanza ridotte. Le sue proprietà fisiche sono molto simili a quelle dello zolfo. Il selenio è una delle sostanze che rivestono un ruolo di spicco per ciò che concerne la prevenzione di molte malattie tra le quali: il cancro, l’arteriosclerosi, l’infarto, la cirrosi epatica, l’artrite e l’enfisema. Gli alimenti più ricchi di selenio sono: il lievito di birra, le carni (muscolo e interiora), pesci e frutti di mare, cereali, noci brasiliane, broccoli, cavoli, cetrioli, ravanelli, aglio, cipolle, lieviti, melasse e derivati del latte. Il selenio è in grado di agire sia da solo che in sinergia con gli enzimi. E’ un antiossidante naturale che espleta un ruolo di protezione nei confronti dei radicali liberi e preserva l’elasticità dei tessuti che fisiologicamente tendono a perderla per via dell’invecchiamento. Il selenio svolge questa sua funzione ritardando l’ossidazione degli acidi grassi polinsaturi che influiscono sui cambiamenti della produzione e dei recettori ormonali. Tutte le malattie legate all’invecchiamento sono influenzate quindi, dall’azione svolta dal selenio.
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