SIMBOLOGIA


Simbologia: Il simbolo e il segno


Il termine simbolo deriva dal greco sun – ballein (symbàllò) e significa “mettere insieme”, “unire”. In origine designava le due metà di un oggetto che, spezzato, può essere ricomposto avvicinandole: in tal modo ogni metà diviene un segno di riconoscimento. Da questa primitiva funzione pratica il termine ha poi derivato una funzione rappresentativa (uno «stare in luogo di»), per cui il simbolo si avvicina strettamente al segno, fino quasi a confondersi con esso, come accade in particolare nella tradizione filosofica.
Il linguaggio simbolico è il linguaggio universale che permette di unire la conoscenza interiore a quella esteriore. Vi sono simboli creati dalla natura e simboli creati dall’uomo.

Simbolo: ha n. significati e non sono mai esauribili a parole, posso aggiungere sempre nuove definizioni, nuovi punti di vista, nuovi particolari. Può riguardare un’area di significato (i linguisti la chiamato area semantica), stiamo parlando di cose che attengono ad un argomento o ad un’area di argomenti.

Segno: ha un significato e uno soltanto, il suo significato è perfettamente descrivibile a parole.

Esempio

Il segno + La croce in un testo di matematica ha un solo significato: somma

In un testo di teologia con quante parole posso esaurire il significato del segno della croce?

Il fatto che non sia esauribile a parole, è perché le parole sono strumenti della mente razionale ed è la mente razionale che è insufficiente a coprire tutti i significati.

 

L’inconscio

Per l’inconscio che vive di associazioni non lineari, per descrivere la realtà dal punto di vista il simbolo è molto più efficace del segno. Se invece voglio parlare della mia parte razionale, il segno mi è sufficiente. Siccome noi siamo fatti da entrambe le parti, per descrivere noi stessi abbiamo bisogno del simbolo da un lato e del segno dall’altro.

I segni interpretano alla luce della logica, secondo le leggi della logica  —  i simboli si interpretano secondo le regole della analogia.

 

Analogia, Forma e Suono

L’analogia ha delle regole complesse. Uno dei cardini di tutta l’analogia è il principio della forma: quando due cose hanno una forma identica, hanno certamente qualcosa in comune, o sono state plasmate dalla stessa energia, o vibrano sulla stessa frequenza, o hanno lo stesso fine.

Un’altra regola dell’analogia è il suono. Freud parlò dei lapsus verbali, causati dall’assomiglianza fonetica di due parole dal punto di vista della frequenza. L’inconscio può giocare su l’una e l’altra e scambiarle. Sono i principi di somiglianza su cui l’analogia si fonda.

 

 


SIMBOLOGIA e PENSIERO ANALOGICO


Il pensiero analogico, attraverso il linguaggio simbolico, diede vita alle religioni e ai miti, con il suo strumento operativo: il rito.

Il rito permette all’uomo di avvicinarsi alle oscure potenze della creazione e di entrare nella stessa vibrazione delle leggi cosmiche.

Se vogliamo avere una visione olistica dobbiamo integrare la visione razionale meccanicistica con un’altra forma che è quella dell’aspetto mentale psichico e profondo che non si basa sui ragionamenti logici, ma si basa sui simboli, sulle immagini. Senza questa parte non potremmo comprendere come funziona l’altro aspetto di noi stessi. In realtà stiamo recuperando una parte che era nostra e che è andata persa e oscurata del pensiero scientifico per qualche secolo, stiamo recuperando una parte del pensiero antico…

 

 


Archetipi e Simbologia


La parola archetipo deriva dal greco anticoὰρχέτῦπος col significato di immagine: tipos “modello”, “marchio”, “esemplare” e arché “originale”.
In ambito filosofico, il termine è attualmente usato per indicare la forma preesistente e primitiva di un pensiero (ad esempio l’idea platonica); in psicoanalisi da Jung ed altri autori, per indicare le idee innate e predeterminate dell’inconscio umano.

In psicoanalisi potrebbe essere definito come una forma universale del pensiero dotato di un certo contenuto affettivo per il soggetto, dunque un simbolo. Potrebbe a sua volta autodefinirsi come un valore etico – sociale cui il soggetto crede, si appoggia o è condizionato, consciamente o inconsciamente, nell’arco della sua esistenza o parte di essa, nella realizzazione dei suoi progetti di vita o semplicemente nel suo modo di essere o comportarsi.

 

 


Simbologia dell’ACQUA


 

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L’Acqua è un elemento umido (legame) e freddo, incarna lo stato liquido della flessibilità, del rilasciamento della materia e si muove secondo le impressioni che riceve.

E’ la creatrice animata dal raggio del calore, interiorizza, ammorbidisce, mescola, assimila, inibisce, omogeneizza, riempie e dissolve…

Essa vince cedendo, cambiando forma, adattandosi alle circostanze, aggirando gli ostacoli che incontra, ma inesorabilmente, dalla sorgente in cui nasce, piano piano giunge al mare, diventando prima torrente e poi fiume in un continuo processo di trasformazione che è la sua vera forza.

L’Acqua è fluida e fluente, in costante movimento e cambiamento, a volte lento e quasi impercettibile, a volte veloce e precipitoso. In nessun momento è uguale a se stessa. E’ espansione e profondità, è ricettiva e purificante; terapeutica, portatrice di energie segrete (emozioni, legami …), guaritrice e ispiratrice di vita.

L’elemento Acqua è un’energia Yin, come la terra femminile e passiva.

L’Acqua non ha sesso. Il suo potere fecondante è quello femminile del grembo e del flusso seminale.

Rappresenta il femminile per eccellenza. E’ profonda, le sue correnti spesso non si vedono in superficie, la sua vita è nascosta allo sguardo esterno. Il mondo subacqueo è pieno di fascino, di miti e di sorprese. E’ estremamente adattabile, passiva e ricettiva. Scorre sempre verso il basso e prende tutto quello che trova; senza origini si disperde. Porta la vita, la fertilità, nel luogo in cui passa nasce qualcosa. Spesso è imprevedibile, illogica, esplode in una creatività inaspettata. Sue sono l’intuizione, l’istintualità e l’energia sessuale.

Simbologia “negativa”

L’Acqua è rappresentata anche come elemento negativo. Spesso nelle antiche leggende l’Acqua è  popolata di misteriose e terribili creature che possono simboleggiare gli strati profondi e inconsapevoli della personalità, l’inconscio.

Il mare incuteva paura e rappresentava l’ignoto. Forse per questo, l’acqua si carica anche di un simbolismo che ne fa il confine tra la vita e la morte (il mondo non conosciuto, che incombeva all’orizzonte), tra la creazione e il nulla (la terra e gli abissi inesplorati).

Molte culture antiche pongono l’acqua a separazione del mondo dei vivi da quello dei defunti.

 


ALBERO


 

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Il cosmo è simboleggiato da un albero. L’albero simbolo fondamentale in tutte le tradizioni e culture. Meglio di tanti altri simboli, ci parla dell’unità del tutto e ogni singolo essere è legato ad un’unica vita, linfa che circola attraverso il tronco. Per cui l’albero è divenuto l’immagine del cosmo intero e della molteplicità degli esseri che lo compongono, immagine della Natura. Tutta la Natura può essere rappresentata dall’albero sacro che genera e nutre tutti gli esseri a cui dà origine. E’ un essere vivente, per cui richiama tutte le concezioni legate alla vita.

 


CUORE: simbologia


Gesù dal cuore fiammeggiante, immagine, tarda all’interno del cattolicesimo, e sacra, della metà del 500, indica un movimento ben preciso. Da punto di vista simbolico è un’immagine senza tempo, indica che il cuore non è solo e soltanto una pompa meccanica, (non riuscirei a capire tutte le patologie del cuore, se lo considerassi tale).

Nel momento in cui viene divinizzato, il cuore viene visto come centro di immensa energia. Oggi la scienza ci insegna che nel nucleo di un atomo è contenuta una quantità di energia spaventosa e anche in una cosa molto piccola ci può essere una quantità straordinaria di energia. L’immagine del cuore fiammeggiante di Cristo forse vuole indicare che dietro quell’organo c’è un’enorme energia, o vuole indicare su quale parte del corpo dobbiamo concentrarci, o un modo utilizzato dalle tradizioni occidentali per rimandare al chakra del cuore.

Nella Tavola alchemica troviamo Democrito (filosofo naturale dell’antica Grecia) che addita la donna Madre Natura, raffigurata nuda con un cuore fiammeggiante in mano. Il simbolo non appartiene solo alla cultura cristiana, ma proprio perché è un simbolo ha un valore universale. La natura tiene in mano la sorgente della vita: il cuore fiammeggiante.

In secondo piano, semi inginocchiato, Efesto-Vulcano, con il martello in mano e con un calice di fuoco, purifica l’ombra (le scorie) della Natura. Quindi non ci sono solo aspetti luminosi in Natura, ma anche aspetti oscuri. La saggezza dell’alchimia ci dice che anche negli aspetti oscuri, certi aspetti della psiche, se li so trattare con un certo calore, se li so lavorare con l’energia giusta, non sono inutili, non vengono per farmi male, ma ne posso ricavare elementi preziosi.

Tutti gli organi del corpo umano producono all’interno dell’uomo l’interezza del cosmo.

L’inclinazione dell’asse longitudinale del cuore (gli atri e i ventricoli sono separati da un setto che divide il cuore a metà) rispetto all’asse del corpo, è di 23,37’, ed è esattamente l’inclinazione dell’asse terrestre (che crea l’andamento delle stagioni). Come se fosse la stessa energia, la stessa intelligenza divina che plasma il cuore e l’asse con cui la terra si porge al sole…

 

 

 


SIRENE e NINFE


In alchimia, la sirena simboleggia il potere dissolvente del mercurio, e una ninfa con due pinne rappresenta il sistema dualistico implicito nei principi originali di sulphur et mercurius in soluzione.

in continuo aggiornamento…

I consigli e i suggerimenti che troverete nel sito non vogliono sostituirsi in alcun modo al parere del medico curante

 Bibliografia 

 

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